Cenni Storici

II territorio del Comune di Castel Frentano è abitato fin da tempi remotissimi. Nella seconda metà del Novecento la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo individuò i resti di capanne risalenti all’età neolitica. Il ritrovamento di una necropoli italica risalente al quarto secolo avanti Cristo e di un mosaico databile al primo o secondo secolo dell’era volgare conferma l’esistenza continuativa di piccoli agglomerati umani sul nostro territorio.

Di questi piccoli agglomerati possediamo scarsa ma indubitabile documentazione scritta solo a partire dall’alto Medioevo. Nei documenti medievali sono citati quattro zone abitate ricadenti nel territorio dell’attuale Comune di Castel Frentano.

Esse sono:

  • la Faricciola; centro abitato di evidente origine longobarda, è citata ancora negli atti  notarili del 1500. Questa località potrebbe essere localizzata sul crinale della collina delle Morge a ridosso della stazione ferroviaria;
  • Casale Lentesco; posto nel sito dell’attuale Contrada Lentesco, e menzionato in un diploma di Enrico VI del 1195;
  • Casale San Tommaso; oggi Colle San Tommaso, e citato nello stesso diploma;
  • Castrum Octaviani, successivamente chiamato Guasto o Vasto Inferiore, compare in un documento del 1087 in quanto fu oggetto di una transazione tra Rainulfo, Vescovo di Chieti, e Giovanni, Abate di San Giovanni in Venere.

Per quanto riguarda il nucleo principale dell’attuale abitato, sembra che esso si sia sviluppato in seguito a quel fenomeno noto col nome di “incastellamento”: gli abitanti sparsi nella zona vennero progressivamente a stabilirsi entro le mura di un castello per avere protezione nel corso delle frequenti guerre o durante le incursioni dei pirati. La rocca, o meglio “castellum”, potrebbe essere stato costruito in un arco di tempo che va dall’epoca carolingia, quando il nostro colle venne a trovarsi in eminente posizione strategica dominante il Sangro, nuovo confine meridionale del Ducato di Spoleto, all’undicesimo secolo, quando si rese necessario contrastare 1’inesorabile penetrazione normanna proveniente da sud lungo l’antica via Traiano-Frentana.

Secondo lo storico Giovan Battista Pollidori, vissuto nel … secolo, la rocca fu costruita dai Conti di Teate (oggi Chieti) ai margini dei loro estesi domini. Nel De antiquitatibus Frentanorum afferma di aver letto in una nota a margine di un antichissimo antifonario che questo baluardo fu edificato da Trasmondo I, Duca di Spoleto, Marchese di Camerino e Conte di Teate, del quale si hanno notizie tra il 959 e il 987.

Inoltre non va dimenticato che uno dei due rami principali dell’antichissimo tratturo che collegava la Sabina e 1’alta valle dell’Aterno con i pascoli pugliesi passava proprio sul nostro territorio; ben si comprende, quindi, l’importanza feudale ricoperta dal “castellum” per il controllo dei traffici commerciali attinenti alla pastorizia e per 1’esazione delle gabelle che ne erano la naturale conseguenza.

Tra il quattordicesimo e il quindicesimo secolo, il feudo non viene più chiamato Castellum Novum, ma Castrum Novum: questo cambiamento di denominazione è molto importante perchè con il termine Castrum si indica un centro abitato circondato da opere di difesa e fortificazioni, con una popolazione stabile che era andata crescendo a scapito dei villaggi circostanti. A seguito di questo processo, che gli storici chiamano “synoecismo”, gli antichi agglomerati abitati di Lentesco, la Faricciola, San Tommaso, Vasto Inferiore e Sant’Amato furono abbandonati, tanto che nei documenti dell’epoca vengono detti disabitati o quasi.

Nel 1346, al tempo dell’abate Guglielmo, 1’abbazia di San Giovanni in Venere ratificò una convenzione degli usi civici che permise agli abitanti di Castel Nuovo di costituirsi in Università, eleggendo dei magistrati locali; sessant’anni dopo, nel 1406, re Ladislao incorporò la nostra comunità a Lanciano, Terra di regio demanio (dipendente, cioè, direttamente dalla Corona).La nuova Università ottenne che l’insediamento dei Governatori regi, i quali annualmente venivano a rappresentare il Sovrano ed in suo nome ad amministrare la giustizia, avvenisse in Castel Nuovo. Nel corso della cerimonia questi dovevano prestare solenne giuramento di rispettare i “Capitoli” ed i privilegi sovrani concessi a Lanciano ed alle altre Università ad essa aggregate.

Contemporaneamente la chiesa di Santo Stefano fu elevata al rango di Matrice e sede di Arcipretura con diritto di elezione del titolare da parte del Parlamento cittadino.I cambiamenti dovuti alle riforme napoleoniche e la dura repressione seguita al ritorno dei Borbone, favorirono anche tra gli abitanti di Castel Nuovo degli ideali liberali e risorgimentali che avrebbero portato all’unità d’Italia.

Con la costituzione del Regno d’Italia, Castel Nuovo cambiò nome e divenne, in virtù del Regio Decreto del 10 gennaio 1864, Castel Frentano. E’ curioso ricordare che in realtà il Nome Castel Nuovo fu abolito già con Regio Decreto del 22 gennaio 1863, ma per un banale errore di trascrizione il nome del Comune era cambiato in Castel Frentano.

II 31 luglio 1881 iniziò un rilevante evento franoso che nel giro di pochi anni distrusse gran parte del centro storico del paese. Non si ebbero vittime, ma i danni furono ingenti: sul finire del ventesimo secolo fu necessario intervenire con la costruzione di micropali per far cessare i lievi movimenti di assestamento geologico che ancora interessavano la zona.

Malgrado tutto, Castel Frentano agli inizi del Novecento era in floride condizioni non solo economiche, ma anche sociali: basti considerare che era fra i pochi Comuni della Provincia di Chieti ad avere l’energia elettrica (1909), la pavimentazione delle strade interne, l’acquedotto, le cinque classi delle scuole elementari, una scuola di avviamento professionale e la ferrovia (l912). Tutto faceva ben sperare, quando tornarono i tempi bui.

Vennero il primo conflitto mondiale con i suoi lutti (116 castellini caduti), la susseguente depressione economica che incremento notevolmente il fenomeno dell’emigrazione verso l’estero, e, infine, il dramma della seconda guerra mondiale, che il paese visse integralmente per essersi venuto a trovare, negli anni 1943 e 1944, in piena zona di operazioni.Oggi il panorama socio-economico di Castel Frentano e vivacizzato da attività commerciali e produttive che affiancano le ricche produzioni agricole, favorite da sempre dal clima mite e dal territorio fertile.

Michele Scioli (Da “APPUNTI DI STORIA”)